Antrodoco

Antrodoco, o Vicus Interocrium, paese tra i monti: è qui che l’antica Salaria si divideva tra Piceno e Amiterno ed è qui che nel 1821 gli austriaci affrontarono gli insorti napoletani in quella che viene considerata la prima battaglia del Risorgimento.

Popolazione

2.570

Superficie

63,9 km²

Altitudine

525 m

Dove si trova?

Antrodoco è un comune di 2.440 abitanti, posto a 510 metri s.l.m. e situato lungo la Via Salaria, a 22 km da Rieti. Il Comune Antrodoco, oggi appartenente alla Comunità Montana del Velino, ha fatto della Provincia dell’Aquila, in Abruzzo, fino al 1927, quando venne istituita la Provincia di Rieti.

Quando nasce?

Antrodoco, il paese “tra le montagne”, è ricordato col nome di Vicus Interocrea dal geografo classico Strabone, come Introthoco nelle fonti dell’alto medioevo e come Introducum al tempo di Madama Margherita d’Austria. Nell’etimo stesso di Antrodoco è suggellata la posizione geografica di questo centro, destinato a trovare un difficile equilibrio tra le risorse agricole della vallata alluvionale del Velino e quelle pastorali delle montagne incombenti. Le notizie di Antrodoco in età classica sono molto scarne. Durante il medioevo nella parte alta del paese, oggi denominata “Rocchetta”, fu costruita una Rocca che si poneva come avamposto inespugnabile e strategico lungo la via degli Abruzzi, utilizzata anche come via della transumanza. Il contado di Antrodoco fu tra quelli che contribuì alla fondazione della Città dell’Aquila, propaggine abruzzese del Regno delle Due Sicilie. Nel 1821 Antrodoco fu teatro di quella che viene considerata la prima battaglia del Risorgimento italiano: tra le sue gole tra il 7 e il 9 marzo di quell’anno si affrontarono le truppe austriache guidate dal generale Frimont e gli insorti napoletani agli ordini di Guglielmo Pepe, che ebbero la peggio.  Nel 1860 Antrodoco entra a far parte del Regno d’Italia ma anche in questa, come in altre zone del Sud Italia, si registrò il fenomeno del brigantaggio. Alla costituzione della Provincia di Rieti, nel 1927, Antrodoco lasciò L’Aquila per passare sotto la giurisdizione reatina. Nella lunga storia del paese non sono mancate catastrofi naturali, come il grande terremoto che nel 1703 colpì l’aquilano e l’alluvione che nel 1862 investì l’abitato di Sant’Anna.

Cosa fare e vedere?

Antrodoco conserva un impianto urbanistico regolare, di importazione francese, organizzato intorno alla piazza principale che è Piazza del Popolo. Su di essa affaccia Palazzo Pallini, dalla inconfondibile facciata in stile liberty, appartenuto a Nicola Pallini, l’ideatore del famoso Mistrà. Appena dietro la piazza si trova il duomo di Santa Maria Assunta, chiesa originariamente in stile romanico, ma ricostruita nel suo impianto attuale dopo il terremoto del 1703. Deve anche i suoi più recenti restauri a interventi successivi al terremoto del 1997. Sempre nelle vicinanze della piazza del Popolo si trova la Chiesa di Santa Chiara, riaperta nel 2012 dopo un quarantennio di chiusura per restauro. Fuori dal centro storico, alle porte del paese, c’è la più importante delle chiese di Antrodoco, assolutamente da visitare: è la celebre Santa Maria Extra Moenia. Costruita nell’XI secolo su di un precedente tempio dedicato alla dea romana Diana, fu originariamente dedicata a San Severo, primo parroco del paese e nel 1051 alla Vergine, dal vescovo Gerardo. All’interno si trovano numerosi affreschi: lungo le pareti laterali troviamo la Crocifissione (seconda metà del XIV secolo), Santa Caterina da Siena (metà XV secolo), San Giovanni Battista (metà XV secolo) e altri Santi. Notevole l’affresco dello sposalizio di Santa Caterina d’Alessandria, della prima metà del XIV secolo. Vicino alla chiesa di Santa Maria Extra Moenia vi è un battistero a pianta esagonale, costruito presumibilmente intorno al terzo decennio del XV secolo, al cui interno troviamo un notevole patrimonio pittorico, costituito da cicli dipinti del Quattrocento. Altro sito religioso per cui Antrodoco è nota in tutta l’area è la Madonna delle Grotte, sorto alle pendici del Monte Giano, lì dove, nell’ottobre 1601, venne rinvenuta un’immagine dipinta della Vergine Maria da parte di una pastorella di nove anni, Bernardina Boccacci. L’anno successivo al ritrovamento dell’immagine sacra, presso la grotta fu costruito un altare, e negli anni seguenti un santuario, che si anima nei mesi estivi. Da visitare ad Antrodoco anche due musei: il Museo cittadino, dedicato al pittore e incisore seicentesco Carlo Cesi e al pittore albanese Lin Delija e il Museo storico militare, curato dalla locale sezione dell’Associazione Nazionale Alpini.

Dove dormire?

Alberghi

Ostello il Castagno
B&B La Casetta
Palazzo Pallini

Dove mangiare?

Ristoranti e pizzerie

The Big Night
Abbazia La Corte - SS. Quirico e Giulitta
Antiche bontà
L’Osteria di Ianus
Ristorante Pizzeria il vecchio Mulino
La Bottega dei Pastori

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