Poggio Nativo

Poggio Nativo è un borgo di origine medievale che sorge a 415 metri sul livello del mare su uno sperone di roccia sulle propaggini meridionali dei monti Sabatini. Il territorio comunale, che dista da Rieti quasi 29km, conta più di 2500 abitanti e si estende per una superficie di 16,5 km quadrati.

Popolazione

2.564

Superficie

16,4 km²

Altitudine

415 m

Dove si trova?

Poggio Nativo è un borgo di origine medievale che sorge a 415 metri sul livello del mare su uno sperone di roccia sulle propaggini meridionali dei monti Sabatini. Il territorio comunale, che dista da Rieti quasi 29km, conta più di 2500 abitanti e si estende per una superficie di 16,5 km quadrati.

Quando nasce?

Il territorio del comune sembra essere stato abitato già durante l’età del bronzo, infatti in località Casali furono ritrovati, presso due piccole grotte, reperti di ceramica databili all’età del Bronzo antico e medio. Il primo nucleo abitativo si data nell’alto medioevo, un luogo che fu certamente sicuro quando gli abitanti del contado dovettero cercare riparo dalle truppe dei saraceni. Meglio conosciuto come Podium Donadei, nella metà del XII secolo questo appartenne a Rainaldo Senibaldi e fu proprio questi che lo donò al Papa. Il territorio rimase sotto il controllo della curia fino al 1400, periodo in cui passò ai Savelli, fu con questi che il borgo fu protagonista di un episodio ricordato da Papa Pio II nei Commentarii: Poggio Nativo dopo aver ospitato le truppe di Piccinino per ordine di Jacopo Novelli, fu messo sotto assedio dalle truppe pontificie di Antonio Piccolomini, il castello si arrese ma quando le truppe pontificie varcarono l’accesso al centro trovarono le porte chiuse, a questo l’esercito papale reagì facendo irruzione e sottoponendo l’intero paese a saccheggio e distruzione. Dopo vent’anni, nel 1480, Poggio Nativo tornò nuovamente possesso dei Savelli finché passò ai Borghese nel XVII secolo. Fu sotto il secondo controllo dei Savelli che il castello venne costruito e con esso furono ricostruite anche le fondamenta della chiesa di San Paolo. Della rocca-palazzo rimane ben poco conseguentemente al terremoto del 1915 che lo rase al suolo quasi nella sua interezza. Dalla famiglia Savelli, il comune passò ai Borghese, questi ne divennero duchi e ne esercitarono i diritti fino all’abolizione della feudalità. Particolarmente intensa fu nel XIX secolo la partecipazione degli abitanti di Poggio Nativo agli eventi nazionali che portarono all’avvento della Repubblica Italiana.

Cosa fare e vedere?

Appena fuori dal centro abitato possiamo trovare il complesso monastico di San Paolo che risale al XIII secolo. L’attuale chiesa fu ricostruita ex novo e al suo interno è possibile ammirare l’altare maggiore ornato di marmi di gran pregio e affiancato da due statue, di San Giacomo e San Filippo, l’altare è inoltre sormontato da una tela seicentesca rappresentante “L’Apparizione del Santissimo Sacramento e due frati francescani”. Il convento, ricostruito nel ‘400, è stato ripetutamente rimaneggiato: l’ampio chiostro è decorato da lunette rappresentanti episodi della vita di San Francesco. Accanto al nucleo storico di Poggio Nativo si trova la chiesa rurale dedicata a San Rocco, di questa chiesa non si conosce la data esatta di costruzione ma era sicuramente già presente nel 1713, anno riportato sull’epigrafe posta sopra all’architrave che rappresenta l’anno del restauro ad opera della compagnia del SS. Sacramento. La popolazione è inoltre molto legata alla chiesa della SS. Annunziata, questa sarebbe stata eretta, secondo alcuni storici in sostituzione di un’antica cappella dedicata alla Beata Vergine, a quella primitiva cappella appartengono il portale e il fonte battesimale. Questa fu ampliata nel 1576 e riccamente ornata, la campana che è tutt’ora ben conservata nel campanile fu donata dal Borghese. La chiesa fu restaurata dopo il terremoto del 1915 e al suo interno si può ammirare la tela della fine del XVI secolo rappresentante San Francesco di Paola, tela di scuola umbro-romana. C’è infine da ricordare la curiosa storia della Chiesa della Madonna dei Peschi, conosciuta anche come Madonna della neve, questa chiesa si trova fuori paese, in campagna, e fu costruita a seguito di un evento miracoloso, ovvero un’incredibile nevicata in agosto. La chiesa è a navata unica. Ha un bell’altare con sopra una statua della Madonna. Nella parete dell’altare c’è un grande affresco che raffigura la Madonna con Bambino e due Santi. La chiesa è interamente affrescata, anche nelle pareti laterali e sul soffitto. Nei dipinti dell’edificio sacro vi sono raffigurati vari Santi: San Vito, Santa Lucia, San Pietro e Paolo, Sant’Antonio Abate, Sant’Agata, Sant’Apollonia. Davanti al luogo di culto c’è uno spiazzo, e ci sono anche alcuni ruderi di costruzioni ed un fontanile. La piccola chiesa, già appartenuta alla famiglia dei baroni Brunetti è molto venerata dalla popolazione.

Dove dormire?

Alberghi

B&B in Sabina

Dove mangiare?

Ristoranti e pizzerie

Ristorante Pizzeria L’Oasi
Il Centurione
Agriturismo San Benedetto
Ristorante La Grigliata
Risto Macelleria Liberati

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