Colli sul Velino
Tra acque cristalline e dolci colline ecco Colli sul Velino, dove il senatore romano Quinto Assio ospitava l’erudito Marco Terenzio Varrone alle prese con la disputa tra Reatini e Ternani per il lago Velino
Popolazione
524
Superficie
13 km²
Altitudine
465 m
Dove si trova?
Colli sul Velino – con i suoi 500 abitanti – è un piccolo paese di collina a soli 17 km da Rieti, al confine con l’Umbria. A dispetto della sua breve storia amministrativa (è comune autonomo dal 1962: in precedenza era una frazione di Labro) ha trascorsi antichi e ben documentati. Buen retiro di romani illustri e terreno di scontro tra Reatini e Ternani, se ne parla nel De re rustica di Varrone, negli Annales di Tacito e nell’Ad Atticum di Cicerone. Colli sul Velino sorgeva infatti sull’ultima propaggine “laziale” del lago Velino, nella zona che Manio Curio Dentato “traforò” per far defluire le acque del Velino nel fiume Nera, liberando così la piana reatina da acque stagnanti. Con i ternani seguirono problemi e dispute continui, che Terenzio Varrone cercò di comporre recandosi più volte nella zona, ospite della villa del senatore Quinto Assio, di cui si possono visitare resti importanti. Del grande lago Velino – molto popolato anche nel periodo preistorico, come attestano importanti ritrovamenti archeologici – resiste il piccolo lago di Ventina, più appartato ma non meno suggestivo del vicino e più conosciuto lago di Piediluco. Insieme al fiume Velino e al canale di Santa Susanna rappresenta non solo una importante riserva idrica ma anche un’attrazione per pescasportivi e amanti della natura. A Colli sul Velino ha scelto di stabilirsi anche il pittore Franco Bellardi: i suoi lavori decorano la chiesa del paese con un importante Giudizio universale.
Cosa fare e vedere?
E’ bello raggiungere Colli sul Velino in bicicletta, sfruttando la ciclovia della piana reatina o percorrendo il sentiero che corre sul canale di Santa Susanna, oppure a piedi, nel tratto da Greccio a Poggio Bustone del Cammino di Francesco. Da vedere sono i resti della villa di Quinto Assio di cui rimane una costruzione di 130 metri per 8. Questa si articola in sette nicchioni suddivisi da pilastrini di calcare e diversi ambienti e cunicoli sotterranei. Secondo la leggenda a custodire questo gioiello dell’archeologia sono dei serpenti che soffiando allontanerebbero eventuali profanatori di tesori. Proseguendo su un ideale cammino storico lungo la linea cronologica è di grande importanza anche la Torre di Morro Vecchio con annessa la chiesa in rovina di San Tommaso in Grumolo. Quest’antica fortificazione risale al XII-XIII secolo e appartenne ad un tale Rainaldo di Guittone. La fortezza rappresentava un punto strategico di controllo sia per le vie d’acqua che per quelle di terra situate tra la Conca Reatina e la Valle del Nera, ma forniva anche un punto di appoggio per commercianti e pellegrini che, in tempi di piena, potevano giungervi in barca. Da visitare è la chiesina romanica dedicata a Santa Maria Maddalena, patrona di Colli sul Velino, anche per la sua splendida posizione panoramica: dopo il recente restauro si presenta come una chiesa rurale dall’aspetto semplice, sormontata da un piccolo campanile. Costruita intorno all’anno 1000, ha subito vari rimaneggiamenti durante tutto il XII secolo e al suo interno è presente un ossario. Merita una visita anche la chiesa parrocchiale, costruita nel 1818 e al cui interno si possono ammirare i lavori degli anni Novanta del secolo scorso del maestro Franco Bellardi. E’ invece ormai abbandonata ma merita comunque una visita la chiesa di San Lorenzo, in passato uno dei luoghi di culto più importanti per gli abitanti di Colli.