Poggio San Lorenzo

Dalle mura di fortificazione fino al leccio più grande d’Europa, dalla casa del pellegrino ai festeggiamenti di San Lorenzo, questo è Poggio San Lorenzo, un piccolo borgo tutto da scoprire.

Popolazione

571

Superficie

8,7 km²

Altitudine

494 m

Dove si trova?

A 20 km da Rieti si erge su un’altezza di 495 metri s.l.m un comune di 550 abitanti che si estende per 8 km quadrati, il suo nome è Poggio San Lorenzo.

Quando nasce?

La tradizione vuole che il nome di Poggio San Lorenzo sia stato dato al paese dai suoi abitanti dopo il passaggio di Sant’Emidio nel IV secolo che predicò il martirio di San Lorenzo. La gente colpita dal profondo messaggio religioso trasformò quindi l’antico nome del paese – Vicus Nervae – in quello attuale. La sua storia ha radici profondamente antiche, sebbene la sua nascita sia fissata dagli storici intorno al I-II secolo d.C., si racconta che questo territorio fosse abitato molto prima dai Pelasgi, popolo arrivato dalla Grecia, e che successivamente tra il X e il VII secolo a.C. questi furono cacciati dai Sabini. In epoca romana l’alleanza tra i sabini e i romani fece crescere il paese che era diventato un passaggio fondamentale nella via consolare Salaria. Al tempo dell’impero romano Poggio San Lorenzo era diventato un castrum, ovvero una fortificazione militare lungo la via del sale. Le mura che circondavano il paese per difesa, e che lo circondano ancora oggi, sono composte di grandi arcate sulla cui sommità durante il medioevo fu costruito il castello di cui oggi è rimasto solo un muro dietro la chiesa parrocchiale. Nel V secolo Poggio San Lorenzo fu aggregato all’Abbazia di Farfa e ne seguì le vicende fino all’epoca napoleonica, durante la quale diventò un grande comune che comprendeva anche i comuni di Frasso, Torricella, Ornaro, Ginestra e Monteleone. Fu proprio nel periodo napoleonico che venne istituita nel paese la caserma della gendarmeria a cavallo che è oggi la Stazione dei Carabinieri. Nel 1915 il comune fu colpito, dal violento terremoto di Avezzano a causa del quale la volta della chiesa parrocchiale cedette e numerosi furono gli edifici resi inagibili tra cui anche la Casa Comunale. Il comitato pro ricostruzione arrivò a scrivere persino al re nel Gennaio del ‘26 e ottennero lo stanziamento per l’inizio effettivo dei lavori di ricostruzione.

Cosa fare e vedere?

Già guardando il comune dall’esterno si ammira la grande maestosità delle sue mura che sono ancora un imponente monumento anche a causa delle sue ampie arcate a tutto sesto che raggiungono l’altezza di venti metri. All’interno, sulla piazza del paese, si trova la chiesa di S.Lorenzo che fu ristrutturata nel 1780, i lavori di ristrutturazione sono andati però a cancellarne le origini trecentesche. All’interno della chiesa sono conservate due tele risalenti alla fine del XVI secolo molto pregevoli: “Vergine col Bambino e S. Giuseppe” e “Martirio di S.Lorenzo”. Nel paese si possono inoltre ancora scorgere i resti di quello che ai tempi del castello doveva essere il ponte levatoio che permetteva l’entrata all’interno della fortificazione. Uscendo dal paese si trova la Madonna dei penitenti, che sembrerebbe risalire al IV secolo d.C. e che fu costruita sui resti di un tempio dedicato alla dea Vacuna. Nella località Valle Gemma è assolutamente da visitare quello che secondo gli storici fu presumibilmente un oppidum preromano o un santuario italico, più che altro per la particolarità che lo distingue, ovvero la sua forma poligonale che doveva rappresentare per le popolazioni del IV secolo a.C, cui è fatto risalire, un centro religioso o di aggregazione sociale. Qui si trova inoltre anche un imponente leccio, il più grande d’Europa, che conta centinaia di anni. Spostandosi verso la località di Capo Farfa si può ammirare la chiesa di Santa Maria in Pulaccio al cui interno sono conservati affreschi del XVI secolo. Poggio San Lorenzo fa parte inoltre del cammino francescano ed è l’unico paese nel quale si trova anche la Casa del pellegrino nella quale si può sostare lungo il cammino verso Roma. Nel territorio comunale è compreso anche il giardino faunistico di Piano dell’Abatino nel quale spesso sono accolti anche animali in difficoltà.

Dove dormire?

Alberghi

Agriturismo Ristorante Santa Giusta
Società Agricola i Colli

Dove mangiare?

Ristoranti e pizzerie

L’Angolo di Gio
Eredi di Bianchi Alvero
Agriturismo Ristorante Santa Giusta
Le Felci Bistrot e Bici Grill
Bar Tavola Calda Forever

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