Belmonte in Sabina

Belmonte è un borgo di origine medievale che funzionò nei secoli come rocca di difesa del feudo della Chiesa. Nell’aprile 1875 è da una modesta famiglia di Belmonte che nacque Celestino Rosatelli, straordinario matematico, progettista e costruttore dei primi aerei che fecero grande l’Arma Aeronautica 

Popolazione

643

Superficie

23,61 km²

Altitudine

756 m

Dove si trova?

Belmonte in Sabina è un Comune di 640 abitanti che dista da Rieti 17km, si trova a 756 metri s.l.m. su un costone dei monti Sabini. Il paese riesce a coniugare le bellezze storiche come la chiesa parrocchiale del Santissimo Salvatore, la chiesa di Sant’Elena Antica matrice del territorio (not. sec. VIII), la chiesa del convento di San Nicola. Sec. XVII, la chiesa della Madonnella, con diversi percorsi naturalistici tra collina e montagna. Il tessuto sociale e culturale del paese è molto vivace, grazie all’animazione e alla partecipazione dei cittadini. 

Quando nasce?

Alcune testimonianze fanno risalire la nascita di questo paese ai tempi romani, individuandolo in una città dal nome Vatia o Batia, ma i primi documenti che ne attestano effettivamente l’esistenza risalgono al 1353. Il piccolo nucleo di quel tempo si incrementò rapidamente tanto che i signori di Belmonte intorno al 1450 possedevano diverse case anche nei territori vicini, fino a Rieti. Nel 1483, passato il territorio ai Cesarini, il castello di Belmonte dovette subire l’assedio dei reatini accorsi in aiuto dei massari locali che si ribellarono al signore, ma nel 1501 Cesarini ottenne l’appoggio del Papa, Alessandro VI e tornò in possesso del territorio. Il 18 luglio del 1600 i Cesarini alienarono Belmonte a Rocca Sinibalda alla famiglia Mattei che potè insediarsi sino all’anno 1676, quando i due feudi vennero ceduti per la somma di 82.500 scudi a Ippolito Lante della Rovere. Pochi anni più tardi Belmonte divenne un marchesato per mano del Papa Innocenzo XI; è a questo punto che il paese si ingrandisce e iniziano a sorgere fabbricati anche fuori delle mura. Nel 1781 il paese venne di nuovo venduto passando al marchese Amanzio Lepri; pochi anni più tardi il Papa Pio VII unisce i possedimenti della Chiesa di S. Elena a quelli di S. Salvatore. Fino al 1853 Belmonte conosce un grande incremento demografico, un periodo d’oro per le nascite e per l’espansione del territorio, ma nel 1858 una violenta epidemia di tifo uccise il 10% della popolazione. Di lì in avanti iniziarono i primi fenomeni di emigrazione che proseguirono fino al secondo dopoguerra: tra il 1951 e il 1961 la popolazione scese da 1.132 individui a 864.

Cosa fare e vedere?

Belmonte ha tante testimonianze delle sue radici e della sua nascita. Di grande importanza come testimonianza del suo passato  sono sicuramente le Mura Ciclopiche, in località Colle Corionaro, conosciute meglio come “il muro del Diavolo” perché secondo la tradizione solo il Diavolo poteva aver costruito un’opera di tale portata. Di questo complesso purtroppo si può visitare solo un breve tratto, visti i crolli che nel tempo hanno falcidiato la struttura. Più recente è il Ponte Romano, opera risalente al I secolo d.C., che presenta una traccia ancora integra della via Salaria che attraversava un torrente e che raggiungeva la lunghezza di 64 metri. Sul fronte dell’arte sacra degna di menzione è la Chiesa di Sant’Elena, che si fa risalire all’VIII secolo, e che  fu costruita su un precedente edificio di epoca romana, probabilmente un altro luogo di culto, ed è di piccole dimensioni. La chiesa è meta di un’antica processione delle donne che il 18 agosto giungevano qui da tutta la Sabina  per portare i loro omaggi alla Santa affinché questa possa ridonare loro il latte. Contiguo a Sant’Elena è Casale Toraniano, di epoca medievale, una grande masseria di proprietà farfense del quale restano ampie tracce. Importantissimo anche il convento di San Nicola, del XII secolo: è collocato a Nord-ovest è rimasto indenne alle trasformazioni nonostante la sua storia millenaria. Più recenti sono le due chiese di San Salvatore e Santa Rufina. La prima è situata nella meravigliosa piazza del paese e custodisce un affresco che rappresenta San Giovanni Battista ma anche una copia di ottima qualità del San Michele Arcangelo di Guido Reni. La seconda è una chiesetta in cui si conserva una tela d’arte consunta rappresentante la Vergine col Bambino che è ascrivibile ad un artista molto vicino ai modi di Anoniozzo Romano. Il territorio di Belmonte in Sabina, oltre tutto questo, offre anche dei meravigliosi paesaggi dovuti all’ambiente di alta collina. Il paese è punto di partenza della Strada del tartufo e della Castagna, itinerario naturalistico ed enogastronomico promosso dalla Comunità montana, che collega i comuni della Valle del Turano al lago del Turano e a Collalto Sabino.

Dove dormire?

Alberghi

Le Belle Rane

Dove mangiare?

Ristoranti e pizzerie

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