Magliano Sabina

Affacciata sulla valle del Tevere, Magliano Sabina è legata a doppio filo a Roma in una lunga storia segnata da fortune e rovesci: del suo passato di città sede della Diocesi Sabina conserva un ricco reticolo urbanistico. Della sua collocazione geografica strategica l’aggancio alla ferrovia e all’autostrada

Popolazione

3.740

Superficie

44 km²

Altitudine

222 m

Dove si trova?

Magliano Sabina è crocevia tra Lazio e Umbria, lontana da Rieti 77 km, 71 km da Roma, più prossima alla provincia di Viterbo e di Terni. Il capoluogo sorge su una collina a 222 metri sul livello del mare: insieme alla frazione di Foglia raccoglie circa 3700 abitanti. E’ uno dei due Comuni del reatino ad avere un accesso diretto all’autostrada, la A1 Roma-Firenze, al casello di Magliano

Quando nasce?

Alle origini il territorio in cui oggi sorge Magliano era ricoperto dal mare, successivamente da un lago, detto Tiberino. Emersero poi le colline attuali sulle quali sono stati ritrovati reperti archeologici che danno conferma della presenza dell’uomo nel territorio già in tempi antichissimi. Ville rustiche di età repubblicana e imperiale che sono sparse in tutto il territorio, e un nucleo abitato nella valle del Tevere, denominato Catiliano, testimoniano la conquista romana. Nel XII secolo era una fortezza importante soggetta al papato. Nel 1311 il senatore Ludovico di Savoia assoggettò Magliano a Roma: sarebbe stata un feudo capitolino per 500 anni. Nel XV secolo Magliano conobbe il suo rinascimento, grazie alla ricchezza che gli veniva dal porto fluviale sul Tevere, dall’essere eletta da Papa Alessandro VI sede della Diocesi Sabina e successivamente sede del Seminario sabino. Ma quando Papa Sisto V, tra il finire del Cinquecento e i primi decenni del Seicento dispose la costruzione di Ponte Felice e la deviazione del Tevere cominciò la sua decadenza. Nel periodo napoleonico Magliano è sede di cantone ed entra nel Dipartimento del Tevere. Passata la breve esperienza della Seconda Repubblica Romana, la città entra nella Delegazione di Rieti nel 1850. Dal 1860 al 1870 Magliano è stata terra di confine fra lo Stato Pontificio e il Regno d’Italia, ed appartiene alla Provincia dell’Umbria (in seguito diventata Perugia). Alla vigilia della presa di Roma, nel settembre 1870, il Generale Raffaele Cadorna insedia a Magliano il suo stato maggiore per attaccare lo Stato Pontificio. L’apertura verso Roma, grazie alla linea ferroviaria Roma-Orte, dà un forte impulso al commercio e all’agricoltura. Durante il Fascismo i territori dei Comuni e delle Province vengono modificati: Magliano passa dalla Provincia di Perugia a quella di Roma (1923), e nel 1927 a quella di Rieti. Negli anni Sessanta del Novecento una nuova occasione di sviluppo: il “passaggio” della Autostrada del Sole. 

Cosa fare e vedere?

Magliano Sabina offre al visitatore un patrimonio storico e artistico di valore e una vista sulla valle del Tevere dominata dai Monti Sabini e dai Monti Cimini. Non si può che partire dalla centralissima Piazza Garibaldi, dove si trova Palazzo Vannicelli, oggi sede comunale, e la Torre Civica annessa al Palazzo Vescovile. Da qui non molto distante si potrà visitare anche il Museo Civico Archeologico, ospitato all’interno di Palazzo Gori, il luogo perfetto per ammirare le testimonianze della civiltà sabina. Da vedere è anche la Chiesa  di San Pietro, uno dei monumenti più antichi della città che risale al XII secolo e mantiene inalterate le linee romaniche. L’interno è diviso in tre navate, segnate da cinque agili colonne per ogni lato della navata principale. Due colonne, una delle quali è tortile, sono d’età romana. A Piazza Duomo si trova invece la Chiesa di San Liberatore, la Cattedrale dei Sabini e concattedrale della diocesi di Sabina-Poggio Mirteto. La facciata è opera dell’Alfieri, edificata nel 1735, si tramanda però che il disegno sia riferibile a Jacopo Barozzi da Vignola. L’interno dell’edificio è a tre navate: in quella di sinistra si aprono tre cappelle laterali ed il battistero, mentre una quarta cappella si trova al termine della navata: le cappelle sono dedicate a san Gregorio Magno, a sant’Antonio di Padova, alla Pietà e al Santissimo Sacramento; nella navata di destra invece in nicchie concave sono posti quattro altari, dedicati a san Rocco, ai santi Quattro Coronati, a san Domenico e al Presepe. Nelle vicinanze di Porta Romana si trova il Santuario di Santa Maria delle Grazie, che custodisce una cripta protoromanica che colpisce per la delicatezza, suggerita dalle colonne leggermente sfalsate, che dividono l’ingresso dall’abside. 

Dove dormire?

Alberghi

Hotel Degli Angeli
Sabina Hotel

Dove mangiare?

Ristoranti e pizzerie

Ristorante da Giancarla
Hotel Ristorante La Pergola
Agriturismo Frangellini
Taverna della Goliardia
Osteria Zio Lillo
Trattoria da Elsa
Ristorante Sabina
Ristorante degli Angeli
Agriturismo Colle Elmo
Agriturismo Surya
Tenuta Santa Cristina
Corte Buenavista

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