Paganico Sabino

Quello di cui andiamo oggi alla scoperta è uno tra i più piccoli comuni del reatino, nonostante questa peculiarità, ha tantissimo da proporre tra storia, natura e tradizione: Paganico Sabino.

Popolazione

151

Superficie

9,2 km²

Altitudine

720 m

Dove si trova?

Paganico Sabino si trova a 720 metri sul livello del mare e ricopre, con i suoi 170 abitanti circa, un territorio di appena 9km quadrati. È un piccolo ma antichissimo borgo della valle del Turano. Immerso in uno straordinario scenario naturalistico, ricco di storia, cultura e di antiche tradizioni che la popolazione ha saputo custodire e trasmettere fino ai nostri giorni.

Quando nasce?

Sono riconducibili già al III secolo a.C. alcune tracce della presenza di comunità nel territorio comunale e queste fanno riferimento a ritrovamenti di materiali in terracotta, rinvenuti intorno agli anni ’90, che riconducibili a tipologie votive già ampiamente attestate nei luoghi di culto dell’area del centro Italia. L’ipotesi di un’origine romana non può essere esclusa, infatti con il nome paganicum venivano nominati tutti quei luoghi, in epoca successiva, in cui vi erano rovine di età romana: rovine presenti anche nel territorio, per esempio la cosiddetta “Pietra scritta” ovvero un monumento funerario datato I secolo a.C. Paganico è già documentato nell’852 nel Regesto Farfense e successivamente nell’anno 873 “Casale de Paganeco” è nominato nel documento 311. Tuttavia, il termine qui utilizzato fa pensare più facilmente ad agglomerati rurali che non a veri e propri centri abitativi, infatti è raro trovare un casale medioevale cinto da mura di difesa. Attraverso i manoscritti delle visite pastorali è possibile ricavare un quadro dei luoghi e dei loro toponimi originali, dalla “Porta Castellana” al fianco della chiesa San Nicola ai mulini di “Pian delle Mole” e, all’interno del repertorio delle visite pastorali del Vescovo Saverio Marini (1779-1813, si trova una traccia importante per ricostruire l’aspetto del centro abitato, infatti , citando l’edificio della Chiesa dell’Annunziata, il Vescovo annota “S. Maria è la chiesa frequentata dal popolo sopra il castello, gli antichi suoi fondi sono uniti alla parrocchiale”. Informazioni più recenti sono rintracciabili nell’archivio storico comunale.

Cosa fare e vedere?

Il territorio di Paganico riserva al visitatore tantissimo da ammirare a partire dal monumento più antico, risalente alla seconda metà del I secolo a.C., ovvero la “Pietra scritta”: si tratta di un monumento funerario della famiglia dei Muttini situato nel territorio del Comune di Paganico Sabino, immediatamente a valle della Strada Provinciale Turanense. Imperdibile è anche una visita alle chiese che il territorio comunale conserva, dalla chiesa parrocchiale che occupa una posizione centrale rispetto al nucleo abitato, fino alla più antica che si trova ormai inglobata nel cimitero comunale. La chiesa parrocchiale è la chiesa di San Nicola. Di rilevante importanza è anche la chiesa di Santa Maria dell’Annunciazione, che fino al 2000 versava in uno stato di abbandono totale con il tetto sfondato e ridotta a semplice rovina, nel corso del 2001 è stata ristrutturata, attraverso il recupero e riuso funzionale ai fini turistico-ricettivi. La chiesa attualmente è sconsacrata e al suo interno è attrezzata per consentire il pernottamento di eventuali escursionisti. Sicuramente molto importante per la popolazione, in quanto ritenuta la chiesa più antica del comune è quella integrata ormai nel cimitero comunale, ovvero la chiesa di San Giovanni Battista. In ultimo l’edificio oggi adibito a sede Comunale era originariamente occupato dalla Chiesa di San Giorgio. Nel territorio comunale sono certamente di grandissima importanza le gole dell’Obito, che i grandi appassionati di trekking apprezzeranno certamente: per giungervi si parte da Paganico passando attraverso castagneti secolari di rara bellezza e piccoli “pezzi” di storia che il bosco conserva da tanti Secoli: è un trekking storico/naturalistico che segue il percorso di un antichissimo sentiero che un tempo univa Paganico agli altri paesi del territorio come Ascrea, Collegiove e Marcetelli: si passa prima per la Vecchia Mola, poi per la sorgente “Fonte della Signora” e infine si attraversa il Ponte Romano all’interno del Bosco dell’Obito. Qui, incassate nell’omonima Valle, si possono ammirare le splendide Gole e, su una parete impervia, quello che è noto come “il nido dell’Aquila”, dove frequentemente viene avvistato lo splendido rapace.

Dove dormire?

Alberghi

Dove mangiare?

Ristoranti e pizzerie

Cammini sull’Acqua Home Restaurant
Ristorante Lontero
La Passatella Agri – Pub

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