Borgo Velino

Borgo Velino è stato nei secoli “Borghetto” di santi, regine e briganti: qui dimorò San Francesco d’Assisi, regnò Margherita d’Austria e imperversò il brigante Giulio Pezzola.

Popolazione

957

Superficie

17,3 km²

Altitudine

460 m

Dove si trova?

Borgo Velino si trova a 460 m sul livello del mare nel piccolo tratto di pianura tra Castel Sant’Angelo e Antrodoco, all’imbocco della Piana di San Vittorino. Nel territorio comunale insiste parte del gruppo montuoso del Monte Nuria. Borgo Velino, con i suoi circa 900 abitanti si estende su una superficie di poco più di 18km quadrati.

Quando nasce?

Il più antico insediamento nell’area che può essere considerato  un antenato dell’odierno Borgo Velino è Viario che sorse prima di Roma – o addirittura ai tempi dei Pelagi – e fu rifugio a pastori provenienti dalla Sabina. Durante il periodo dei Flavi qui era presente una villa romana, dimora dei famosi imperatori: di quel periodo rimane il Ninfeo dei Flavi, importante monumento del I secolo. L’attuale abitato fino al 1863 si chiamava Borghetto, e deve la sua fondazione nel corso del XIV secolo dagli abitanti del castello di Forca Pretula. La tradizione lo indica come luogo di passaggio e di dimora di San Francesco d’Assisi durante i suoi pellegrinaggi attraverso la Sabina: un convento esisteva, di sicuro nel 1472, quando Sisto IV tassò per la somma di 3 once e 8 grana i poveri fraticelli del Borghetto. Dal 1472 al 1624, fece parte del distretto di Cittaducale per poi divenire feudo di Margherita d’Austria, che impresse un mutamento profondo della comunità di Borghetto. Alla morte di Margherita, nel 1586, i suoi feudi passarono, per successione, ai Farnese, ai quali rimasero fino al 1731. Nel giugno del 1863 il Comune cambiò nome da Borghetto a Borgo Velino. Durante l’epoca fascista, Borgo Velino passò dalla provincia dell’Aquila alla neonata provincia di Rieti (1927) mentre l’anno seguente il Comune fu abolito per divenire frazione del vicino Comune di Antrodoco. Solo nel dicembre del 1957 Borgo Velino tornò ad essere Comune autonomo.

Cosa fare e vedere?

Il borgo ha un suo nucleo centrale dominato dalla Torre civica e dalla Chiesa di S. Matteo Apostolo, costruita nel XVIII secolo. All’aspetto decisamente vetusto dell’esterno, si contrappone lo splendido apparato del decoro interno. La chiesa si sviluppa su pianta centrale ricoperta dall’originale pavimento policromo in mattonelle esagonali. L’unica navata è suddivisa ai lati da cappelle, tra le quali spicca quella dedicata a Sant’Antonio da Padova. In corrispondenza del presbiterio, l’imponente altare maggiore è sormontato da una grande cupola riccamente decorata. Nei giardini pubblici del borgo, si trovano i resti di un  edificio che presumibilmente è un ninfeo monumentale, pertinente ad una villa rustica romana, probabilmente abitata dai Flavi. Come gran parte dei monumenti risalenti a quest’epoca, la costruzione è in laterizio, scandita da tre grandi ambienti coperti con volta a botte, inframmezzati da nicchie. Uscendo dal Borgo impossibile perdersi una visita ai resti del Cassero o torre che in tempi antichi era una struttura difensiva poligonale, quasi certamente ottagonale, alta presumibilmente tra i 12 e i 15 metri. Attualmente restano solo quattro lati della struttura originaria e precisamente le parti poste sui fronti sud ed est che sono stati oggetto di un parzialmente restaurato negli ultimi anni. Poco fuori dall’abitato imperdibile anche la chiesa dei Santi Dionigi, Rustico e Eleuterio, meglio conosciuta come chiesa di Sant’Antonio: la costruzione che si trova sulla riva sinistra del fiume Velino, è databile al sec. XII ma conserva elementi ornamentali del VII e VIII secolo, ovvero frammenti scultorei murati in facciata tra i quali una lastra con dedica alle ninfe di Diana. Probabilmente la chiesa dei Santi Dionigi, Rustico e Eleuterio sorge sui resti di un antico tempio dedicato alla dea della caccia. Cesare Verani, attribuisce l’opera a Dionisio Cappelli di Amatrice e la fa risalire agli anni 1511-22. Gli affreschi della chiesa di S. Antonio sono presso il museo civico di Borgo Velino.

Dove dormire?

Alberghi

Agriturismo il Gallo D’Oro

Dove mangiare?

Ristoranti e pizzerie

Agriturismo Antichi Sapori
Sorsi e Morsi

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