Collevecchio

Collevecchio, feudo di papi e di signori, è uno dei borghi più belli e vivaci della Sabina, di cui fu per due secoli sede del governatorato pontificio. Le sue colline e gli innumerevoli palazzi, chiese, conventi e un teatro ne fanno un luogo da visitare e un paese in cui ritornare

Popolazione

1.555

Superficie

27 km²

Altitudine

245 m

Dove si trova?

Collevecchio, 1550 abitanti, si affaccia sulla Valle del Tevere non molto distante dall’Umbria. E’ situato all’estremità occidentale della provincia di Rieti, a 46 km dal capoluogo e a 60 da Roma. E’ servito dalla linea ferroviaria Fiumicino Aeroporto/Orte

Quando nasce?

Le prime testimonianze di una presenza umana a Collevecchio risalgono al paleolitico e i numerosi ritrovamenti di reperti e manufatti nell’area consentono di stabilire una continuità negli insediamenti fino all’avvento dei Sabini e, successivamente, all’occupazione romana. E’ dalla necropoli Sabino-Tiberina di Poggio Sommavilla che è stata rinvenuta una fiaschetta con un’iscrizione considerata il più antico esempio di scrittura sabina. I reperti rinvenuti in quest’area – grazie alla campagna di scavi condotta a metà degli anni Ottanta – sono esposti in importanti nei musei di Boston e Copenaghen, oltre che nei musei civici di Rieti e Magliano Sabina. In epoca romana imperiale, nella seconda metà del I sec d.C. il territorio fu assoggettato al municipio  di Forum Novum; la cristianizzazione e le sistematiche incursioni dei popoli germanici che accelerarono il crollo dell’Impero romano, favorirono anche a Collevecchio il fenomeno dell’incastellamento con la riutilizzazione dei siti romani esistenti. Papa Innocenzo IV con il breve del 10 dicembre 1253 autorizza i Mozzanesi a trasferirsi a Castrum Vetulum, l’attuale centro storico di Collevecchio. Nel 1368 fu infeudato dagli Orsini. Ma Collevecchio deve il suo sviluppo a Paolo V Borghese, che nel 1605 assegnò alla Sabina un Governatore pontificio e lo insediò a Collevecchio, che divenne così sede della corte pontificia, con tutta una serie di benefici sul piano amministrativo, economico e culturale. Nel periodo della restaurazione post-imperiale Napoleonica, 1816, Collevecchio, contava 475 abitanti e fu incluso nel distretto di Poggio Mirteto, dove venne trasferita la sede del governatorato apostolico. Durante il Risorgimento, l’insurrezione popolare del 1848 costrinse Papa Pio IX alla fuga da Roma e portò al disfacimento dello Stato Pontificio, di cui Collevecchio faceva parte. In seguito al plebiscito tenutosi il 4 novembre del 1860, il Comune divenne parte del Regno d’Italia, inserito nella provincia di Perugia; passò nel 1923 nella Provincia di Roma e nel 1927 alla provincia di Rieti.

Cosa fare e vedere?

A Collevecchio si arriva percorrendo l’antica via Lambruschina, dal nome del cardinale artefice del suo ampliamento per poi raggiungere la piazza centrale del paese, dove si trova la Collegiata dell’Annunziata e soprattutto il Palazzo del Governatore Apostolico, già residenza degli Orsini, scelto nel 1605 da Paolo V Borghese come sede del governatorato sabino. Sul prospetto principale si possono ammirare fregi riconducibili ai Papi che si sono succeduti dalla fine del Cinquecento ai primi del Settecento. Accanto al Palazzo del Governatore il Papa fece edificare le carceri, mentre Palazzo Floridi, il cui nucleo originale risale al 1283, tra il Seicento e il Settecento ospitò il Tribunale pontificio. Degli stretti rapporti tra Papa e Governatore beneficiò l’intero paese che godette per due secoli di un notevole sviluppo economico e culturale. Ne sono la prova i palazzi gentilizi che il territorio di Collevecchio conserva – oltre a quelli già citati Palazzo Coperchio-Piacentini, Palazzo Pistolini – il convento francescano realizzato sulle rovine di altre piccole chiese con il contributo fattivo della popolazione e consacrato nel 1614 dal vescovo di Nardi monsignor Beroli: i frati cappuccini vi hanno vissuto fino alla metà degli anni Sessanta del Novecento. Attualmente è di proprietà privata ed è utilizzato come struttura ricettiva e per per iniziative culturali. Da visitare anche le frazioni di Collevecchio: Poggio Sommavilla, con la sua area archeologica riferibile a una necropoli Sabino-Tiberina e il castello degli Orsini, di cui sopravvivono portico, loggiato e portale di ingresso ad arco, e Cicignano, borgo che ha esso stesso l’aspetto del castello medievale, con una cinta muraria davvero ben conservata. 

Dove dormire?

Alberghi

B&B Il Casale il Chiacchierino
B&B La Casata
Azienda Agricola Corlando Tre – Relais Campagna

Dove mangiare?

Ristoranti e pizzerie

Bar – Trattoria il Rifugio Laguna

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