Poggio Mirteto

Dalla Porta Farnese alla cattedrale e la sua leggenda, dalla valle del Tevere alla montagna fino ad arrivare allo spazio, Poggio Mirteto ha tante cose da vedere, ma tante anche da assaporare.

Popolazione

6.343

Superficie

26,4 km²

Altitudine

246 m

Dove si trova?

Poggio Mirteto sorge a 250 m s.l.m. nella valle del Tevere, precisamente su un colle a pochi chilometri dal fiume Tevere. Dista da Rieti 43 km. ed è il terzo comune più popoloso della provincia con i suoi 6.391 abitanti.

Quando nasce?

Il nome di Poggio Mirteto, deriva dal latino podium che sta per luogo elevato, mentre per la seconda parte il riferimento è Myrtetum che equivale a luogo ricco di mirti. La storia di Poggio Mirteto prende avvio nella prima metà Duecento, quando gli abitanti dei castelli vicini si riunirono, per ragioni difensive, sull’altura sulla quale il comune sorge. La prima citazione è offerta da alcuni documenti della chiesa romana di S. Andrea de Aquariciaris, datati 1294 in cui sembrerebbe che si possa attribuire la fondazione della città ad un Riccardo di Pietro di Giaquinto, appartenente ad una famiglia imparentata con gli Orsini che fu signore della città stessa. Successivamente, Poggio Mirteto fu in possesso della potente famiglia Farnese e poi sotto la giurisdizione dello stato pontificio che ne fece un capoluogo distrettuale. Nell’Ottocento, Poggio Mirteto si andò affermando come il principale centro economico e culturale della zona ed ebbe parte ai moti per l’unità d’Italia. Gregorio XVI conferì a Poggio Mirteto il titolo di città nel 1837. Il 24 febbraio 1861, nel cuore dei tumulti italici per l’unificazione nazionale, a Poggio Mirteto, che si trovava ancora a far parte dello Stato Pontificio, scoppiò una rivolta popolare originata dalla decapitazione di un suddito del Papa. I rivoltosi inviarono una delegazione a Rieti, dove il 27 febbraio 1861 il marchese Gioacchino Napoleone Pepoli, Commissario Generale dell’Umbria, decretò l’annessione di Poggio Mirteto al nascituro Regno d’Italia. La sua Banda partecipò al seguito di Giuseppe Garibaldi alla sfortunata Campagna dell’Agro Romano per la liberazione di Roma del 1867.

Cosa fare e vedere?

Poggio Mirteto propone al visitatore un interessante salto nel passato, attraverso i suoi monumenti, sia ecclesiastici che civili. Nel nucleo dello stupendo borgo medioevale si entra attraverso la Porta Farnese, il suo stile rinascimentale è impreziosito da elementi del barocco. Questa si chiamò anche Porta di Piazza ed era una delle quattro Porte che si aprivano nel recinto difensivo di Poggio Mirteto. Fu aperta nel 1400 insieme alla Porta di Sotto poiché aumentarono le abitazioni. La porta apre sulla piazza principale, conosciuta con il nome di Piazza Martiri della Libertà, che rappresenta il centro della vita cittadina. Su di essa si affacciano la chiesa di San Rocco, la Cattedrale di Santa Maria Assunta e il Palazzo Municipale. La chiesa di San Rocco, speculare a Porta Farnese, domina dall’alto la piazza con la sua scalinata cintata. Originariamente era una piccola cappella che, intorno alla metà del XVI secolo, venne demolita e al posto della quale, fu edificato (nell’anno 1779) l’attuale edificio dall’architettura quasi circolare. La Cattedrale, realizzata tra l’anno 1641 e l’anno 1725, presenta forme monumentali settecentesche con una facciata in cotto. Suggestivo e delizioso lo scorcio offerto dalla cinquecentesca Torre dell’Orologio, che custodisce gelosamente le campane del 1290, originariamente posizionate nella Chiesa dedicata a San Paolo, eretta nel XIII secolo. Questa chiesa, molto vicina alla piazza centrale, è a navata unica e presenta quattro archi a sesto acuto e notevoli affreschi di cui i più importanti si trovano nel vano absidale, nella controfacciata e nella terza campata a sinistra. Visitare Poggio Mirteto però non significa solo visitare i tipici luoghi d’interesse; imperdibile è sicuramente la passeggiata tra le vie del centro storico alla ricerca dei sapori di un tempo che il paese vuole esaltare, tra cui quello del famoso olio della Sabina, da sempre un vanto del territorio.

Dove dormire?

Alberghi

Dove mangiare?

Ristoranti e pizzerie

Ristorante La Tavernetta
Calvani Restaurant
Osteria La Chianina
Lucy Restaurant
Ristorante Pizzeria La Vecchia Tipografia
Osteria Emporio 48
Ortobio Ristorante Bio Gourmet
Peter Pan 2 Ristorante Pizzeria
Ristorante Fantasie della Sabina
Bushido Sushi Experience
L’Antica Pizza
Ortobio Ristorante Bio Gourmet
Allegory Food & Bar

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