Posta

Un crocevia tra Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, tanta storia ma anche altrettanta forza di ricostruzione, un paesaggio mozzafiato con la Valle Scura e monumenti tutti da scoprire. Questo e tanto altro è il comune di Posta.

Popolazione

666

Superficie

66,01 km²

Altitudine

721 m

Dove si trova?

A 721 metri sul livello del mare si trova il comune di Posta, composto di 649 abitanti, questo dista 38km dal capoluogo di provincia, Rieti, e sorge all’estremità nord delle Gole del Velino.

Quando nasce?

Nel comune sono state ritrovate testimonianze risalenti all’epoca romana, il territorio comunale si sviluppò infatti su quell’antica via Salaria che permetteva il collegamento tra mar Tirreno e mare Adriatico passando per Roma ed Ascoli Piceno. Posta, trovandosi a metà strada tra questi due importanti centri, divenne nell’epoca romana un luogo particolarmente favorevole per lo scambio commerciale. Durante il medioevo i signori di Machilone arrivarono a dominare l’intera Alta Valle del Velino a causa del fatto che il loro feudo, facente parte del Regno di Napoli, si trovava in un importante crocevia tra Rieti e Roma ma anche nel passaggio verso L’Aquila e Spoleto. Il castello del feudo si trovava allora nel monte antistante all’attuale abitato di Posta e di questo si hanno notizie che risalgono già al 1150. Alla soglia del 1300 il castello e il suo feudo, vennero presi d’assedio dagli aquilani che rasero al suolo il castello e i villaggi che facevano parte del feudo. Il re Carlo II diede il privilegio ai sopravvissuti di erigere un nuovo centro abitato, purché i territori rasi al suolo fossero rimasti per sempre disabitati, e così è ancora oggi. La fondazione del nuovo centro abitato risale al 1298 sul colle di fronte all’antico castello e intorno al già esistente convento francescano. Il luogo era detto “l’Apposta” ovvero il luogo in cui si pagavano i pedaggi, di qui deriva l’origine del nome del comune. Durante il XIV secolo Posta subì anche le lotte tra guelfi e ghibellini patteggiando per i primi contro il Regno di Napoli. Il terremoto del 1703 rase completamente al suolo il paese, che dopo lunghi periodi di crisi venne ricostruito ancora. Con l’avvento dei Borboni, Posta divenne feudo della corte napoletana ed in tale “status” restò fino all’abrogazione dell’istituto feudale. Nel 1860, entrò nel Regno d’Italia. Fino al 1927 Posta rimase sotto la giurisdizione della provincia dell’Aquila, poi passò a quella di Rieti.

Cosa fare e vedere?

Per la sua importanza nella storia di Posta, non si può di certo mancare, una visita ai resti del castello di Machilone di cui rimangono oggi solo pochi muri a malapena affiorati dal terreno, la maggior parte della sua struttura è interrata. Altrettanto importante visitare l’antica Porta della Gabella, proprio a questo luogo il comune deve il suo nome, infatti è qui che si pagavano le tasse sulle merci trasportate. Nel comune vi sono anche importanti monumenti religiosi, il più antico è la chiesa di Santa Rufina (vecchia), considerata la chiesa madre del paese e si trova sulla strada verso Bacugno. Sembra che la chiesa sia stata costruita sui ruderi di un tempio della dea Vacunea. Questa chiesa risale al XII secolo tanto da essere già citata nella Bolla pontificia del 1153. La costruzione attuale non è quella originaria ma il rifacimento integrale di una precedente, i cui lavori di costruzione iniziarono nel 1137 e terminarono nel 1184 con la consacrazione dell’altare. Altra chiesa imperdibile è quella del secondo Santo patrono di Posta ovvero San Felice, questa costruzione risale al 1300 e fu ricostruita dopo il terribile terremoto che rase al suolo l’intero paese, gli abitanti nel ricostruire il centro abitato, e prima ancora di finirlo decisero di iniziare a ricostruire la chiesa. La chiesa fu ricostruita molto velocemente perché nell’anno del primo giubileo, sotto Papa Bonifacio VIII, questa doveva servire da ristoro per i pellegrini che si mettevano in cammino verso Roma attraverso la via Salaria. Uno dei posti più significativi per il Paese è la Chiesa “di Sant’Antonio” risalente al XIV secolo insieme al convento che ospitava le monache devote a S. Maria Maddalena. Nel corso del ‘500 entrambe passarono ai frati Eremitani Agostiniani fino al XIX secolo. Nel XIX secolo, alla confraternita di Sant’ Agostino subentrò quella di Sant’Antonio. Il culto si diffuse così tanto da aggiungere alle due statue anche un maialino; la stessa chiesa prese il nome di Sant’Antonio. A causa del terremoto del 1997 la struttura non è ancora agibile ma sono in corso lavori di ristrutturazione. Per i più appassionati di trekking e passeggiate nella natura è sicuramente da segnalare Valle Scura, una delle valli più belle e selvagge del reatino. Il percorso prevede paesaggi molto suggestivi con cascate a fondovalle.

Dove dormire?

Alberghi

Agriturismo il Casale Pica
Calabrese Domenico Agriturismo
Agriturismo Casale Valenzano

Dove mangiare?

Ristoranti e pizzerie

Bar ristorante cento11
Il Falascone
Ristorante Agriturismo dal Poeta
Ristorante Benny’s Bar
Trattoria Vacunea
Osteria da Bartasca

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