Orvinio

Orvinio, un paese speciale, immerso nel verde della natura ma con tantissimo da ammirare e una storia tutta da raccontare.

Popolazione

393

Superficie

24,5 km²

Altitudine

840 m

Dove si trova?

Orvinio è un comune di 387 abitanti situato a 840 metri sul livello del mare, sulle propaggini settentrionali dei monti Lucretili, si trova a circa 40 km da Rieti e si espande su una superficie che copre quasi 25 km quadrati. Orvinio è un suggestivo e minuscolo borgo medievale, circondato da boschi, che domina un panorama mozzafiato su un paesaggio incontaminato di rara bellezza. Una volta arrivati è impossibile non restarne affascinati e non desiderare di tornarci.

Quando nasce?

L’origine di Orvinio fu fatta risalire al periodo in cui i Siculi occupavano la Sabina, successivamente la città fu abitata degli Aborigeni e ricordata dagli antichi storici romani per essere un centro di grande fama, dominato da un tempio dedicato alla dea Minerva. L’antica città di Orvinium fu completamente distrutta prima dell’anno mille. Il nome del villaggio medievale era Canemorto, che la tradizione attribuisce ai soldati di Carlo Magno, i quali avrebbero chiamato “cani morti” i Saraceni annientati in battaglia. Con l’avvento del Regno d’Italia, nel 1863 il Comune viene chiamato Orvinio, nella convinzione, non accertata, che Canemorto fosse sorto nell’area dell’antica città sabino-romana di Orvinium, citata sia da Marco Terenzio Varrone (I sec. a.C.) sia da Dionigi di Alicarnasso (I sec. a.C.). Il borgo per molti secoli è rimasto sotto il dominio dei monaci Benedettini di Santa Maria del Piano, nel XVI secolo divenne prima feudo della famiglia Orsini e poi della famiglia ducale dei Muti. Dopo il 1625 passò nelle mani della famiglia Borghese che ottennero il titolo di duchi. Nell’800 Orvinio fece parte dello Stato Pontificio e fu anche sede di Governo.

Cosa fare e vedere?

Tra i luoghi di interesse più noti del posto c’è senz’altro il giardino delle orchidee in cui da maggio alla fine di luglio si possono ammirare diverse specie di orchidee spontanee con la più alta concentrazione del Parco dei Monti Lucretili. Al borgo si accede attraverso un arco ed il centro storico è protetto da una cinta muraria alternata da torri di difesa e varie costruzioni di epoca rinascimentale. A dominare il borgo è il Castello dei marchesi Malvezzi – Campeggi, costruito intorno all’anno Mille e poi ampliato nel Cinquecento dagli Orsini. Oggi è stato convertito in una villa residenziale che ospita eventi di vario genere. Altissimo nel comune è il turismo religioso anche per via della grande quantità di chiese presenti sul territorio e per la storia che nascondono. Prima tra tutti la chiesa di Santa Maria di Vallebona della quale si racconta che un pastore mentre tagliava l’edera udì un grido e guardando il suo falcetto lo vide sporco di sangue. Scrutando fra le foglie vide l’immagine della Madonna ferita ad un labbro. Il pastore prese l’immagine e la portò nella chiesa di San Nicola ad Orvinio ma la mattina seguente l’immagine era tornata a Vallebona dove era stata trovata. I fedeli allora raccolsero fondi per edificare una chiesa proprio in quel punto, probabilmente sui ruderi di un vecchio castello. La chiesa si presenta con una pianta rettangolare con copertura a capanna semplice e un’unica navata con un altare per lato. Il portale di pietra è sormontato da timpano triangolare e fiancheggiato da finestre quadrate. All’interno si trovano tele ed affreschi di Vincenzo Manenti ed altre maestranze locali. Altro importante sito è l’Abbazia di Santa Maria del Piano che varie ipotesi sembrano attribuire al periodo carolingio quando Carlo Magno sconfisse i saraceni in queste terre e dunque come edificata come ringraziamento alla Provvidenza, sebbene non esistano fonti certe che lo confermino. Di epoca più tarda è invece la chiesa di Santa Maria dei Raccomandati che si trova nella parte alta del paese e che fu edificata nel 1582 durante la signoria del Baroni Muti, qui durante la dominazione napoleonica vi trovarono rifugio i soldati francesi i cui fuochi per scaldarsi provocarono grossi danni alle pareti. La Chiesa più importante per la popolazione, che vi si riunisce, è la parrocchiale San Nicola di Bari che si presenta con una pianta ottagonale, nella facciata del campanile, in linea con la Chiesa a due metri di altezza da terra è stata incastrata una antica scultura, probabilmente di marmo bianco proveniente dalla vecchia chiesa abbattuta, riproduce la facciata in miniatura di un Tempio Cristiano, che aveva forse il ruolo di antico ciborio. Degno di nota l’altare di San Rocco con statua lignea del santo risalente al XIX secolo.

Dove dormire?

Alberghi

B&B Il Sorriso dei Monti

Dove mangiare?

Ristoranti e pizzerie

Taka Ristorante di Taddei Katia
La locanda del Macellaio
Ristorante La Ripetta
RistoMacelleria
Caffè Bistrot Wine Bar Belvedere

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