Collalto Sabino

Un luogo dell’anima in cui immergersi nella storia, borgo tra i Borghi più belli d’Italia: questo è Collalto Sabino, che dal Medioevo con le sue rocche e il suo castello presidia il confine tra Lazio e Abruzzo. 

Popolazione

391

Superficie

22,2 km²

Altitudine

980 m

Dove si trova?

Collalto Sabino spicca su un colle a 1000 metri di altezza al confine con l’Abruzzo, a circa 40 minuti da Rieti e poco più di 50 da Roma. Il borgo medievale, circondato da boschi di faggi e castagni, fa parte della Riserva Naturale dei Monti Cervia e Navegna e offre un colpo d’occhio spettacolare su Gran Sasso, Monte Velino e Terminillo 

Quando nasce?

Collalto Sabino sorge sulle rovine dell’antico villaggio di Carseoli, distrutto durante le incursioni di longobardi e saraceni. Fu intorno ad una primitiva torre di difesa che gli abitanti stabilirono un nuovo centro abitato che nell’XI secolo divenne proprietà dell’Abbazia di Farfa. A cavallo tra 1100 e 1200  grazie alla sua collocazione strategica, al confine tra Stato Pontificio e Regno di Napoli, la sua importanza crebbe al punto di arrivare a godere del diritto di battere moneta e di ampliare le sue fortificazioni, con l’edificazione di un grande castello. Nel 1297 Carlo d’Angiò cedette il borgo allo Stato Pontificio: da quel momento in poi divenne feudo baronale di diverse famiglie nobili italiane. Il 3 febbraio 1861 il castello e l’abitato di Collalto Sabino subirono un cruento assalto da parte di una banda di briganti formata da soldati borbonici in rotta, reparti dell’esercito pontificio e delinquenti comuni alla guida del brigante Chiavone. Fu un atto di ribellione estremo e velleitario all’annessione del Regno delle Due Sicilie al neonato Regno d’Italia. 

Cosa fare e vedere?

L’attenzione del visitatore viene certamente calamitata al Castello di Collalto, che domina la Piana del Cavaliere, oggi come richiamo turistico, dal 1400 e per lunghi secoli come baluardo di difesa e rocca inespugnabile a guardia del confine dello Stato Pontificio. L’impianto architettonico è stato rimaneggiato più volte, fino ai grandi interventi di riattamento compiuti nel 1700, sul finire dell’Ottocento e negli anni Trenta del Novecento, ma torrette di avvistamento, garitte e aperture per i cannoni sono ancora visibili. E soprattutto dalle sue mura merlate si possono ammirare in un unico colpo d’occhio le montagne-madri del reatino e dell’Abruzzo: Terminillo, Gran Sasso e Majella. Attualmente le visite al castello sono interdette, ma il nucleo medievale di Collalto non è meno interessante, con i suoi stretti vicoli in selciato e i portali in pietra delle abitazioni. La piazza principale del paese, intitolata a Vittorio Emanuele II, presenta la meravigliosa fontana ottagonale ma meritano un passaggio anche palazzo Latini del XVII sec., recentemente ristrutturato e nei pressi del cimitero la chiesa di Santa Lucia, risalente all’XI sec., dove è conservato uno splendido affresco del 1500. Appena fuori dal centro abitato, uno splendido portale del XV secolo apre al Convento di Santa Maria di fronte al quale ci si sente catapultati all’indietro nel tempo. Sono infatti ancora visibili le rovine dell’antico castello di Montagliano, fondato probabilmente intorno al IX sec., successivamente ceduto all’abbazia di Farfa e definitivamente abbandonato alla fine del 1600.

Dove dormire?

Alberghi

Ristorante Bar Albergo Belvedere

Dove mangiare?

Ristoranti e pizzerie

Ristorante Bar Albergo Belvedere
Agriturismo Ferramosca
La Locanda del Poeta
Cimei Barbara
Trattoria la Campagnola

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