Mompeo

Mompeo è un piccolo borgo sabino amato da generali romani, che scelsero queste colline come dimora per riposare dalle battaglie e godere di una natura incontaminata che si perde nelle Gole del Farfa 

Popolazione

525

Superficie

10,9 km²

Altitudine

457 m

Dove si trova?

Mompeo sorge a 457 metri sul livello del mare sulle propaggini meridionali dei Monti Sabini, a 32 km da Rieti. Ha circa 500 abitanti, e il suo territorio è in parte ricompreso nella Riserva Naturale Regionale Nazzano Tevere Farfa.

Quando nasce?

Il territorio di Mompeo era in antichità abitato dai sabini e successivamente scelto dai romani come luogo di riposo e villeggiatura. Sembra i generali Quinto Fabio Massimo e Gneo Pompeo Magno fossero legati a questa terra, dove si ritiene sorgesse l’antica città di Regillo. La prima menzione di un Fundum Pompeianum si trova nel Regesto Farfense dell’817 d.C. quale territorio di pertinenza dell’Abbazia di Farfa. Furono i benedettini a concedere Mompeo ad un signore locale, di nome Francone, a cui si deve l’edificazione di un centro fortificato che fu il primo nucleo del paese. Dal XII al XVI secolo il feudo fu proprietà degli Orsini. Successivi proprietari furono i Patrizi Naro che acquisirono il dominio su Mompeo nel 1646 mantenendone il controllo fino ai primi anni del Novecento. A loro si devono migliorie e interventi che fecero di Mompeo il bel borgo che è oggi. Fino al 1870 Mompeo fu territorio dello Stato Pontificio e durante il Regno d’Italia fu aggregato alla provincia di Perugia;  nel 1927 alla nascita della Provincia di Rieti vi fu associato tornando nel Lazio

Cosa fare e vedere?

A Mompeo meritano una visita innanzitutto il palazzo baronale Orsini Naro, tornato al suo massimo splendore dopo l’importante restauro condotto dal Comune nel primo decennio del Duemila: affrescato con opere del pittore reatino Vincenzo Manenti – “L’Onore”, “L’Aurora” – e dell’artista aretino Salvi Castellucci – “La fede” – oggi è utilizzato come sede di mostre e eventi culturali. Il palazzo ricomprende anche un antico opificio realizzato nel corso dell’Ottocento dai Patrizi Naro, e un osservatorio astronomico intitolato al professor Orso Mario Corbino, dotato un  potente telescopio che proietta le immagini catturate sul grande schermo allestito in una delle sale del castello. Simbolo di Mompeo è la Porta in pietra all’ingresso al paese, realizzata nella seconda metà del 1600 e sormontata dal grande stemma dei Naro. Il largo antistante è adornato da una bella balaustra sempre in pietra, con stemmi scolpiti. Affacciandosi ad essa si gode un vasto panorama con in fondo il Soratte. Appena entrati in paese, in fondo ad uno stradone in forte pendio, sorge sopra uno sperone di calcare, proprio ove la collina precipita verso sud la Chiesa di S. Carlo. La facciata della Chiesa, rivolta verso il paese, è molto semplice ed armoniosa: una porta centrale, due finestre laterali con inferriata ed un’altra sopra il marcapiano in pietra ove è scolpita l’epigrafe dedicatoria con la data di costruzione. La facciata terminava con un frontone, che seguiva l’andamento del tetto a schiena d’asino, sopra al quale si eleva un semplice campaniletto a vela. La Chiesa è ormai sconsacrata ed ospita l’Auditorium San Carlo. La Chiesa parrocchiale di Mompeo, di cui non si può certo mancare una visita, Natività di Maria Santissima, di grande valore artistico è la decorazione della cupola ellittica dovuta ancora al Manenti che presenta una colomba in stucco dalla quale si irradiano raggi dorati verso le immagini del quattro evangelisti; la firma del Manenti si deduce anche nei tondi che ornano la volta della cappella del Crocifisso e nella tela raffigurante la Madonna del Rosario attorniata dai quindici misteri conservata nella prima cappella sul lato sinistro della chiesa. Nella cappella che segue sullo stesso lato sono invece custodite alcune delle reliquie donate dai Naro, tra queste un prezioso busto in ottone ed argento raffigurante il santo patrono di Mompeo, Sant’Egidio, realizzato dall’Algardi, che Fabrizio Naro donò nel 1660. La semplice facciata della Chiesa è della prima metà del secolo scorso.

Dove dormire?

Alberghi

Le Mole sul Farfa

Dove mangiare?

Ristoranti e pizzerie

Le Mole sul Farfa
Azienda Agricola Voltafonte

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