Torricella in Sabina

Un territorio vasto, ricco di storia e tradizioni: ecco Torricella in Sabina e le sue bellezze.

Popolazione

1.334

Superficie

25,8 km²

Altitudine

604 m

Dove si trova?

Il comune di Torricella in Sabina sorge a 615 metri sul livello del mare sulle propaggini meridionali dei monti Sabini. Con i suoi 1336 abitanti circa ricopre una superficie di quasi 26km quadrati. Un Comune costituito da un territorio vasto e ricco di storia e di tradizioni.

Quando nasce?

La storia del comune parte da una leggenda che si tramanda di generazione in generazione e che inizia con “C’era una volta una bella fanciulla di nome Celia”. La fosca leggenda farebbe provenire il nome di questo paese dal ricordo della antica torre come monumento funebre, dove la bella Celia, forse una contessa (ma non si esclude che fosse una contadina), non volendo andare in sposa ad un signorotto locale, fu rinchiusa e sarebbe morta di fame. Tutti gli abitanti amano pensare che questa sia la storia autentica delle origini di Torricella, ma esistono altre fonti. Nel Registro Farfense il paese si trova già menzionato dal 1019 come “portione de ipso castello quod dicitur Torricella” (fu un certo Tedmario, figlio di Giasone, a donare il castello al monastero farfense) così come è citato nel 1047, nel 1059, nel 1066, nel 1079, nel 1086 sempre come Castellum Turricellae, forse in omaggio alla forza feudale della torre, eretta da parte dei primi feudatari. Nonostante questo, in un antico libro parrocchiale, il sigillo porta ancora il motto “Turris Celiae” a conferma della leggenda sulla bella Celia. Nel secolo scorso, si aggregarono a Torricella la frazione di Ornaro, staccatasi dal comune di Belmonte Sabino, ed il soppresso comune di Oliveto Sabino, dando origine alla costituzione dell’ancora attuale comune.

Cosa fare e vedere?

Importante è la chiesa parrocchiale dedicata al Santo Patrono, San Giovanni Battista. La chiesa è situata nella parte medievale del paese e la sua costruzione risale probabilmente al XII secolo. Sulla facciata, più volte rimaneggiata, fa spicco un artistico rosone, con archetti e colonnine a tortiglione magistralmente scolpiti, che può essere riferito agli inizi del Trecento. L’interno è ad un’unica navata; l’abside è costituita dalla curvatura semicircolare di un preesistente torrione sulle cui pareti sono stati scoperti frammenti di dipinti medioevali con figure di Santi, uno dei quali reca la data 1251; due pregevoli tele del primo Cinquecento si trovano su due altari laterali. Una splendida tavola a tempera raffigurante la Madonna col Bambino, attribuita da alcuni ad un anonimo artista della regione umbro-laziale del XV secolo, da altri, più verosimilmente, alla scuola del Lippi, si trova da tempo presso la Soprindentenza. Degna d’interesse è una bella croce astile sbalzata in argento, pregevole lavoro di oreficeria medioevale, probabilmente abruzzese, della fine del Trecento. Fuori dal borgo del paese è la chiesa di Santa Maria delle Grazie che si trova sulla strada per Poggio San Lorenzo e vi è annesso un antico convento. Da questa chiesa proviene la preziosa tempera della Madonna col Bambino. Durante i lavori eseguiti negli anni passati sono venuti alla luce alcuni interessanti affreschi sino ad allora celati da intonachi e tinteggiature sovrapposti senza criterio nel corso dei secoli: due sulla parete di destra, una Madonna in trono col Bambino e, ancora, una Madonna col Bambino e S.Antonio abate; un altro, di buona fattura, sul secondo altare di sinistra, raffigurante anch’esso la Vergine col Figlio e, ai lati, S.Nicola da Talentino e S.Caterina d’Alessandria. Molto interessante è anche la Rocca di Ornaro Alto: se ne hanno notizie certe intorno all’anno Mille. Se si sale in cima alla torre si possono ammirare le fantastiche colline che circondano il borgo, andando a formare un panorama unico. Questo edificio rappresenta il cuore della storia di questo paese. La piazza sottostante alla torre, chiamata Piazza della Rocca, la collega al resto del centro storico del paesino. Passando per la frazione di Oliveto Sabino di particolare interesse sono il Palazzo Parisi e la cinquecentesca chiesa del Santissimo Salvatore, rifatta internamente negli anni 1929 – 31. Di interesse è anche la chiesa rupestre di Santa Prassede che conserva un affresco della Vergine, di Santa Barbara, e di Santa Prassede, patrona di Oliveto.

Dove dormire?

Alberghi

Casa di Ospitalità Ancelle del Sacro Cuore di Gesù

Dove mangiare?

Ristoranti e pizzerie

La Capannaccia Ristorante di Masci Luciana
Antica Trattoria da Cesarina
Oasi di Belmonte
Trattoria da Maria
La Pineta da Peppino
Tenuta La Ginestra

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