Pozzaglia Sabina

A 878 metri sul livello del mare nasce Pozzaglia Sabina, un comune di poco più di 300 abitanti che si espande per una superficie di circa 25km quadrati.

Popolazione

306

Superficie

25,2 km²

Altitudine

878 m

Dove si trova?

A 878 metri sul livello del mare nasce Pozzaglia Sabina, un comune di poco più di 300 abitanti che si espande per una superficie di circa 25km quadrati. Il comune fa parte della XX° Comunità Montana dei Monti Sabini e dell’Unione dei Comuni “Alta Sabina”. Contornato da una verdeggiante estensione di prati e boschi che conferiscono al paesaggio un’oasi di pace e tranquillità, Pozzaglia garantisce al visitatore aria buona, cibi genuini e cordialità dei suoi abitanti. Ideale per trascorrere un periodo di vacanza a contatto con la natura, con panoramici itinerari immersi nella magnifica pineta che avvolge il paese ed escursioni al sinuoso lago del Turano che si snoda tra i monti per tutta la sua lunghezza.

Quando nasce?

Anticamente denominata Pozzo Gallo, come evidenziato nel gonfalone comunale, risulta nell’antichità denominata anche Puzalia, nome riportato dalla cronaca Farfense a partire dal IX secolo d.C. Nel medioevo fu oggetto di vari passaggi di proprietà fra illustri casate romane fino alla definitiva acquisizione territoriale da parte dello Stato della Chiesa che governò i territori fino al Regno d’Italia. Nel periodo medioevale l’incastellamento fu piuttosto rapido. Nell’anno 1026, infatti, esisteva già un castello vecchio chiamato Pozzaglia. Nel secondo quarto dell’XI secolo, le fonti distinguono un insediamento minore da un insediamento maggiore. Un castello doppio, dunque, almeno nelle fasi iniziali. Le fonti farfensi ne parlano per l’ultima volta nel 1094. Poi le notizie sul castello si fanno sempre più rare per ricomparire sullo scorcio del Duecento, quando Pozzaglia divenne un possesso dei Colonna. Infatti esso fu acquistato dal Cardinale Giacomo Colonna nel 1278, al momento della sua promozione. Nel 1360 il paese fu assaltato e saccheggiato dai Romani, mentre agli inizi del 1400 la sollevazione dei Savelli generò la reazione di Papa Bonifacio IX che confiscò i beni di Niccolò e Giovanni Colonna, decretando l’interdetto ecclesiastico e bandendo una crociata contro di loro. Quanto all’etimologia del nome, le origini sono legate alla storia delle origini del paese. La tradizione orale, infatti, narra di una battaglia combattuta e vinta dall’esercito franco di Carlo Magno – Imperatore del Sacro Romano Impero – contro le truppe saracene, in una località pianeggiante che, attualmente, si trova a metà strada tra il territorio di Orvinio e quello di Pozzaglia.

Cosa fare e vedere?

Visitare Pozzaglia significa entrare dall’Arco di accesso all’ex castello, quasi a sesto acuto: è in pietra calcarea con conci irregolari e si fa risalire alla prima metà del ‘500. Dall’arco di ingresso sarà possibile entrare nel paese e godersi le meraviglie del territorio tra vicoli e chiese. Da segnalare la chiesa di Sant’Antonio da Padova risalente al 1655, nata come chiesa privata della famiglia Bonanni, vassalli del castello di Pietraforte. L’interno della piccola chiesa è ad una sola navata con il tetto a capriate e mattoncini decorati con motivi semplici. Nell’altare è presente una decorazione barocca a motivi floreali. All’interno del borgo medioevale sorge la chiesa di San Nicola di Bari, già esistente nel XV secolo. Nella prima cappella della parete destra si può ammirare una statua di Sant’Antonio di Padova ed un busto in marmo bianco di una gentildonna dai tratti piuttosto maturi. La prima cappella della parete sinistra è dedicata a Sant’Agostina, infatti vi conservano le spoglie della Santa. C’è anche un tabernacolo del secolo diciassettesimo in legno e restaurato in oro zecchino. Dentro all’altare c’è un’urna con i resti di Sant’Ulpia Candida Martire e patrona del comune. Visitare Pozzaglia significa anche visitare anche la Chiesa di Santo Stefano Protomartire, citata per la prima volta nel 1252 nel registro della diocesi di Rieti, dall’aspetto seicentesco: infatti, gli interventi maggiori sono opera dei marchesi Santacroce che, in quasi tutto l’arco del seicento, furono i feudatari di quest’antico borgo. Fuori dal borgo anche la grotta di San Michele Arcangelo merita una visita: la piccola chiesa rupestre è costruita intorno ad una grotta in un luogo dove, secondo una leggenda locale, il giovane santo guerriero avrebbe trafitto a morte un terribile drago. Interessante da visitare anche la Grotta Pila: una cavità naturale lunga circa 40m, caratterizzata dalla presenza di stalattiti, stalagmiti e colonne formatisi in seguito al fenomeno del carsismo. La grotta è molto importante soprattutto per lo studio della chirottero fauna che vi staziona.

Dove mangiare?

Ristoranti e pizzerie

Pizzeria Qualità e Cortesia di Curti Teresa dal 1993

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