Montebuono

Montebuono ha il suo destino impresso nel nome: buono è il clima, mite tutto l’anno, buona è la vista, che spazia da Monti Cimini, al Soratte, ai Monti Sabini, buono è il frutto per eccellenza delle sue colline, l’olio d’oliva 

Popolazione

890

Superficie

19,6 km²

Altitudine

325 m

Dove si trova?

Montebuono è un piccolo borgo medievale assiso sulle colline sabine a 325 metri di altezza sul livello del mare, a 65 km da Roma e a 41 da Rieti. Nel paese grazioso e suggestivo e nei casali sparsi nelle campagne circostanti vivono i suoi circa 880 abitanti, che ne fanno una comunità attiva e vivace sul piano sociale e culturale

Quando nasce?

Montebuono affonda le radici in epoca romana, come lascia supporre il suo schema costruttivo, tipico del castrum romano, e come testimoniano una serie di ritrovamenti, tra cui alcune cisterne e i resti di una villa probabilmente appartenuta a Marco Agrippa, genero dell’imperatore Ottaviano Augusto. Su quella villa fu edificata la chiesa romanica di San Pietro ad centum Muros, che sorge poco fuori dal paese, lungo la strada provinciale che porta a Magliano Sabina. La fondazione di Montebuono è avvenuta probabilmente tra la fine del ‘200 e i primi decenni del ‘300, quando si ritenne necessario riunire la popolazione che viveva sparsa, avendo come unico punto di riferimento la Chiesa di S. Pietro. Il castello di Montebuono, per un breve periodo di tempo nel 300, fece parte del Comitato di Tarano. Sul finire del secolo fu occupato con la violenza da Luca Savelli che fu poi costretto a restituirlo alla Santa Sede. Fu dominio degli Orsini, oltre che dei Savelli, fino alla fine del XVI secolo, quando papa Sisto V tolse ai principi i diritti feudali ed insediò un Podestà residente a Collevecchio. Nel 1817, con il definitivo riordinamento dell’assetto territoriale della delegazione di Rieti, Montebuono fu inserito nel distretto di Poggio Mirteto e, con gli appodiati di Cicignano, Collevecchio, Fianello, Foglia, S. Polo e Tarano, entrò a far parte del governatorato di Calvi. Successivamente, quando Calvi fu separato dal distretto di Poggio Mirteto, passò sotto il diretto Governo mirtense, per poi essere associato alla provincia di Rieti nel 1927. 

Cosa fare e vedere?

La visita del centro storico di Montebuono parte dal belvedere esterno che lascia incantati di fronte all’immensità dei panorami che si possono ammirare. A testimoniare l’antica storia di questo territorio sono due ville rustiche di origine romana. Da non perdere nella visita a Montebuono è la già citata chiesa di S. Pietro, denominata “ad Muricentum” o “ad Centum murum”, per la presenza di numerosi resti romani che la caratterizzano e la delimitano. Se poi si vuole godere di una completa vista del borgo si può raggiungere il  santuario dedicato a San Benedetto che si trova in cima all’omonima montagna, che si erge a protezione di Montebuono. Salendo ancora più su, lungo il cammino, sotto le fronde degli alberi ci si può riposare al fresco e anche imbastire un picnic approfittando dei tavoli e delle attrezzature presenti nell’area. Molto bella è anche la frazione di Fianello, dove sorge la Chiesa di Santa Maria Assunta che ha origini altomedievali e presenta diverse fasi costruttive.

Dove dormire?

Alberghi

B&B L’Uliveto
Il Merangolo Agriturismo

Dove mangiare?

Ristoranti e pizzerie

Il Merangolo Agriturismo

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