Rocca Sinibalda

Il castello e non solo. Scopriamo insieme a “Paese che vai” la stupenda Rocca Sinibalda.

Popolazione

795

Superficie

49,56 km²

Altitudine

552 m

Dove si trova?

Nella valle del Turano a 552 metri sul livello del mare sorge un comune di poco più di 700 abitanti: Rocca Sinibalda. Questa dista da Rieti circa 20 km e si espande per una superficie di 49 km quadrati. Nei territori dell’Alta Sabina, tra i colli e i declivi della pittoresca Valle del Turano, serpeggia un tratto del Cammino spirituale di San Benedetto da Norcia. Il piccolo borgo medievale di Rocca Sinibalda rappresenta il punto di arrivo della sesta tappa del cammino e il punto di partenza della settima. Il castello di impianto medievale – ma riprogettato nel Cinquecento da Baldassarre Peruzzi – controlla il borgo e domina la vallata sottostante. Oltre il paese, il cammino continua verso sud, intercettando boschi, radure, la graziosa frazione di Posticciola, alcuni reperti di epoca romana, come il ‘ponte vecchio’ di Beatrice Cenci e l’imponente diga del Turano, opera di ingegneria realizzata negli anni Trenta, che sbarra il corso del fiume Turano e che ha dato origine al lago artificiale del Lago del Turano. Il paesaggio si compone tanto di contesti urbani (il borgo di Rocca Sinibalda, il borgo di Vallecupola), quanto di paesaggio naturale, di elementi costruiti, come il ‘ponte vecchio’ di Beatrice Cenci, il Belvedere di Rocca Sinibalda, il Fab Lab Turano presso la ex scuola elementare di Via Roma.

Quando nasce?

L’origine del toponimo deriverebbe da Sinibaldo, un nobile di origine longobarda che fu conte e rettore della Sabina e che si tramanda abbia dato origine alla Rocca. Le origini del comune sembrerebbero risalire al X secolo, se si identifica lo stesso con la Rocca che nel 986 Teudino, figlio del conte Berardo, ricevette in permuta dall’abate di Farfa. Se si parla invece della Rocca con il nome che ancora oggi conosciamo, questa appare nelle documentazioni a partire dal 1084, anno in cui questa tornò sotto il controllo del monastero sabino. Fra il XII e XIII secolo Roccasinibalda pervenne ai De Romania, la più importante famiglia della nobiltà rurale della Sabina, che ne mantennero il controllo fin dopo la metà del XIV secolo, periodo in cui passò ai Mareri. Nel 1526 Papa Clemente VII confi¬scò a Muzio Mareri la quota di feudo a lui spettante, e la donò, l’anno successivo, ad Alessandro Cesarini. Dopo più di 70 anni, nel 1600, Giuliano Cesarini vendette Roccasinibalda e Belmon¬te ai fratelli Ciriaco e Asdrubale Mattei ai quali rimase sino al 1676, anno in cui fu acquistato dai Lante della Rovere. Nel frattempo, nel 1615, Roccasinibalda divenne marchesato per volere di Paolo V e successivamente, nel 1685, ottenne la nomina di ducato da Innocenzo XI in favore di Ippolito Lante della Rovere. Nel 1739 i Lante della Rovere vendettero il comune ai Muti Bussi, dai quali passò al nobile milanese Antonio Menafoglio e poi ai Lepri. Dopo l’annessione al Regno d’Italia il comune appartenne alla provincia di Perugia fino al 1923, poi a quella di Roma ed infine, dal 1927, fu annesso alla neoistituita provincia di Rieti.

Cosa fare e vedere?

Rocca Sinibalda è sovrastata da un immenso castello, uno dei più affascinanti castelli italiani Risale all’anno Mille e nel 1928 è stato riconosciuto monumento nazionale. L’attuale forma del castello è stata progettata nel rinascimento da Baldassarre Peruzzi, è visitabile durante tutto il corso dell’anno. Caratteristica principale è la sua mole possente, ma anche il fatto di essere costituito dal maschio e dall’elegante palazzo residenziale, questi sono collegati da un sistema di muraglie e torrioni. Tra le altre testimonianze storico-architettoniche figurano la parrocchiale di Sant’Agapito, situata all’interno del centro abitato, interessante sia per il campanile a vela sia per una tela di scuola seicentesca romana conservata al suo interno; ma imperdibile è anche la chiesa di Santa Maria della Neve, nella frazione di Vallecupola la caratteristica di questa chiesa è la possibilità di ammirare lungo la via un panorama meraviglioso, infatti la chiesa si trova isolata ma raggiungibile con una passeggiata dal paesino. Come non ricordare infine uno dei centri culturali più importanti del comune: la biblioteca e casa museo Angelo di Mario con circa 9000, tra volumi e riviste. La Casa Museo ha invece un patrimonio di circa 300 sculture in bronzo e ceramica, si trova nella piccola abitazione di Vallecupola, che ospita la Biblioteca, qui si possono anche visionare le decine di Premi ricevuti in ambito nazionale, ma soprattutto visitare gli ambienti e i luoghi nei quali Angelo Di Mario ha vissuto dalla nascita fino ai 30 anni, luoghi d’ispirazione poetica ed artistica.

Dove dormire?

Alberghi

La Locanda Del Convento

Dove mangiare?

Ristoranti e pizzerie

Trattoria da Elena
Trattoria la Fontana

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